Riforma sul mercato del dispacciamento: l’Autorità propone un tetto per limitare gli arbitraggi.
Già all’inizio del 2017 potrebbe essere operativa la prima fase della riforma del mercato del servizio di dispacciamento (Msd). È quanto sottolinea l’Autorità per l’energia nel documento di consultazione 298/2016/R/eel.
Il documento riguarda in particolare la prima fase della riforma, e cioè il periodo transitorio del biennio 2017-18. In questa prima fase, propone il regolatore, non si prevede la possibilità di aggregare unità di produzione e consumo, né che il confine geografico di aggregazione possa eccedere la zona di mercato.
La soglia minima di partecipazione è proposta a 1 MW di capacità di immissione e prelievo relativamente alle unità virtuali di produzione e consumo.
Tutte le unità che richiedono (volontariamente) l’abilitazione dovranno secondo l’Autorità essere telecontrollabili e passare una procedura di pre-qualifica basata su test da remoto e prove in sito.
Le unità virtuali di consumo abilitate su Msd non siano assoggettate al pagamento di una quota del corrispettivo uplift per “tenere conto dei vantaggi sistemici potenzialmente derivanti dalla loro partecipazione al Msd”.
L’Autorità sta lavorando anche alla definizione di due ulteriori tasselli della riforma dei mercati elettrici, e cioè la riforma dei corrispettivi di sbilanciamento e la revisione delle zone geografiche.
La revisione delle zone dovrà essere conclusa entro la fine del 2016.
Un po’ di tempo in più richiederà invece il maggior coordinamento tra mercato infragiornaliero (MI) e Msd per lo spostamento della gate closure del MI a ridosso del tempo reale. Il mercato infragiornaliero infatti non è ancora sufficientemente “prossimo” al tempo reale da consentire una ottimale definizione del programma di immissione/prelievo. Su questo fronte, l’Autorità darà avvio a breve alle misure descritte nel documento per la consultazione 557/2013/R/eel, misure che però richiedono “interventi consistenti di revisione delle regole di funzionamento del Mse e dei connessi sistemi informativi”. Per questo la riforma non potrà essere attuata contestualmente alla prima fase di quella del dispacciamento.
Inoltre per porre fine agli sbilanciamenti speculativi, che stanno causando l’incremento dei costi di dispacciamento posti a carico dei clienti finali, è prevista una banda di tolleranza per gli sbilanciamenti delle unità elettriche di consumo, al di sotto della quale si applicherà ancora la disciplina vigente.
E’ una delle principali novità del nuovo documento di consultazione 316/2016/R/eel dell’Autorità per l’energia sulla controversa materia degli sbilanciamenti elettrici.
La questione è sempre quella del differenziale di prezzo tra mercato del dispacciamento e mercato del giorno prima che in questi anni ha indotto gli operatori in prelievo sul mercato ad acquistare anche molta più energia del proprio fabbisogno solo per rivenderla il giorno dopo ai prezzi più alti del mercato del dispacciamento. Dopo che il Consiglio di Stato aveva annullato le delibere con cui nel 2012 e 2013, l’Autorità aveva cercato di impedire tale l’arbitraggio, lo stesso regolatore aveva indicato come criterio obbligatorio per gli operatori quello della “diligenza, perizia, prudenza e previdenza” nella programmazione dei prelievi.
Il nuovo schema partirà nel 2017 mentre per il sistema a regime del Dispacciamento si dovrà invece aspettare indicativamente il 2019, tenuto conto che esso dovrà coordinarsi con la disciplina europea sul bilanciamento ancora in elaborazione e con la riforma del dispacciamento, anch’essa in corso a attesa per il 2017.
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