Nuove regole per le imprese energivore

Arrivato il via libera della Camera all’emendamento alla Legge europea che attua le agevolazioni per gli energivori. Proposta che è stata modificata in modo da scongiurare disparità tra le imprese e una notifica a Bruxelles sulla parte taglia-bollette alimentata dalla discesa degli oneri A3.

L’emendamento iniziale prevedeva da un lato il recepimento del meccanismo basato sul Val (Valore aggiunto lordo) autorizzato dalla Ue, per verificare il livello di impresa “energy intensive” dall’altro un taglia-bollette riservato a utenti domestici e imprese in bassa tensione mettendo in gioco le risorse che si libereranno appunto con la riduzione degli oneri A3 in calo per l’uscita dai regimi incentivanti di molti impianti ex certificati verdi dal 2017.

Quest’ultimo passaggio avrebbe dovuto quindi essere notificato alla Ue e avrebbe portato ad ulteriori rinvii.

La versione approvata da Montecitorio dispone che le risorse derivanti dal minor fabbisogno economico relativo alla componente A3 per gli anni 2018, 2019 e 2020 rispetto al 2016 sono destinate, dal 1° gennaio 2018 e per un minimo del 50 per cento, alla riduzione diretta delle tariffe elettriche degli utenti elettrici “che sostengono gli oneri connessi” all’attuazione degli sgravi agli energivori, ovvero ai domestici e agli altri usi non energy intensive.

L’Autorità per l’energia ha fornito una prima stima di 1,4 miliardi all’anno del valore degli sgravi agli energivori oggetto della norma attuativa recentemente introdotta alla Camera nella legge europea.

Nello specifico, 1,25 mld l’anno costerebbero i nuovi sgravi agli energivori per i soggetti che si avvalgono della clausola “VAL” negoziata con Bruxelles (sgravio funzione del valore aggiunto di impresa) e altri 0,15 mld/anno quelli per le imprese che non si avvalgono della clausola.

La prima cifra è il risultato di una simulazione con la più ampia soglia di accesso consentita pari a un indice di electrointensity del 20% e un contributo pari al minimo (0,5% del VAL). L’ammontare si riferisce a circa il 60% dell’energia complessivamente agevolata (30 TWh su 50 TWh) per circa 1.200 imprese su 3.000.

Gli 0,15 mld sono valutati ai livelli degli oneri generali di sistema attuali e ai livelli attuali di consumo delle imprese energivore attualmente incluse nelle liste formulate in attuazione dell’art. 39 del decreto 83/12.

Il valore complessivo di 1,4 mld/a implicherebbe un incremento netto dell’onere per i soggetti finanziatori degli sgravi – le altre le categorie di consumatori – di 400 milioni all’anno rispetto al livello attuale.

Da evidenziare anche che i commi 6 e 7 ripristinano parte degli sgravi sull’energia al settore ferroviario cancellati dal “tagliabollette” del 2014, reintroducendoli oltre che per il servizio universale – come già previsto – anche per tutte le reti diverse da quelle asservite all’alta velocità, e dunque anche i servizi a mercato che non siano alta velocità, ad esempio i servizi espletati sulle linee ad alta capacità.

In base alla norma, che con ciò mira a riequilibrare gli effetti negativi per il trasporto su ferro della già citata abolizione della degressività, resta quindi esclusa dagli sgravi finanziati dalla componente A4 solo l’alta velocità.

Il Consorzio Energie Firenze è a disposizione per supportare le aziende interessate alle agevolazioni per le imprese energivore con servizi di consulenza specialistica al fine di gestire le pratiche e ed i finanziamenti erogati.

Per maggiori informazioni:

Consorzio Energie Firenze
Dott.ssa Catia Tarquini
catia.tarquini@confindustriafirenze.it
Tel. 055. 27.07.286

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Catia Tarquini