L’energia elettrica in Italia costa il 27,8% in più della media UE e le piccole imprese pagano il 62% in più di quelle più energivore.
I costi in Italia dell’energia elettrica e del gas per le piccole imprese sono tra i più elevati in UE. Rispetto alla media dei paesi dell’area euro l’energia elettrica costa, per ogni 1.000 kWh consumati (Iva esclusa), 155,6 €: la tariffa più alta tra tutti i 19 paesi messi a confronto che ci costringe a pagare il 27,8% in più della media UE. Questo è quanto emerso dal Convegno del Coordinamento dei Consorzi di Confindustria tenutosi lo scorso 2 ottobre 2017 a Napoli.
Dai dati emerge che va un po’ meglio, invece, nell’analisi del prezzo del gas: sempre tra i paesi dell’area euro, le PMI italiane sono al terzo posto (dopo Paesi Bassi e Portogallo) per il costo più elevato. Se la nostra tariffa ogni 1.000 kWh (Iva esclusa) consumati è pari a 55,5 euro, scontiamo un differenziale di prezzo rispetto alla media dei paesi presi in esame del +13,7%.
Da rilevare che le piccole imprese, indicativamente quelle con meno di 50 addetti, danno lavoro al 65,3% degli occupati nel settore privato e costituiscono il 99,4% del totale delle imprese presenti nel Paese.
I Gruppi di lavoro di Confindustria sono a lavoro con il Ministero, Autorità per l’energia e GSE per intervenire in maniera decisa per tagliare efficacemente i costi energetici a chi costituisce l’asse portante dell’economia del Paese. Anche in ambito europeo la delegazione di Confindustria è presente nei tavoli con la Commissione europea per supportare anche la piccola impresa che paga l’energia elettrica mediamente il 60% in più delle grandi aziende anche se la maggioranza dei nuovi posti di lavoro in Europa negli ultimi anni sono stati creati proprio nelle PMI.
Negli ultimi anni però il nostro mercato nazionale dell’energia elettrica e del gas ha fatto molti passi in avanti riducendo progressivamente il gap di prezzo con la media europea, anche attraverso i processi di liberalizzazione che sono stati avviati in questi ultimi decenni. Inoltre, dal 2016 è partita, con gradualità, la riforma delle tariffe elettriche: al termine di questo processo, i costi per il trasporto di energia, la gestione del contatore e per gli oneri di sistema saranno uguali per ogni livello di consumo, abbandonando così la cosiddetta struttura progressiva, cioè con prezzi crescenti al crescere dei consumi.
La componente fiscale, ovviamente, è una delle cause che contribuiscono a mantenere le tariffe così alte in Italia. Per la bolletta elettrica, ad esempio, ogni 100 euro di costo a carico delle PMI, 43,5 euro sono ascrivibili a tasse e oneri: la media dell’Eurozona, invece, è del 34,1%.
Sul fronte del gas, invece, le cose migliorano: se in Italia l’incidenza percentuale della tassazione sul costo totale a carico delle aziende è di 18,6%, nell’Eurozona si attesta al 13,5%.
Gli svantaggi in capo alle nostre PMI non sono solo nei confronti delle attività di pari dimensioni presenti in UE, ma anche verso le poche grandi imprese rimaste nel nostro territorio. Nel campo dell’energia elettrica, ad esempio, se le piccole imprese italiane con un consumo medio annuo compreso tra i 500 e i 2.000 MWh “sopportano” un costo di 155,6 €/MWh, le grandi imprese, con consumi tra i 70.000 e i 150.000 MWh, hanno un costo di “solo” 95,6 €/MWh: in altre parole le PMI pagano il 62,8% in più delle grandi imprese per kWh consumato.
Anche per quanto concerne il gas, infine, il divario di costo è a vantaggio delle imprese di grande dimensione. Secondo le fasce di consumo annuo, una piccola impresa con consumi inferiori a 25.000 mc sostiene un costo pari a 55,5 €/MWh (Iva esclusa). Se i consumi, invece, sono all’interno del range tra 25.000-200.000 mc, il prezzo scende a 40,4 €/MWh per calare a 27,3 €/MWh per coloro che operano nella fascia 200.000-2.000.000 mc. Per le grandi imprese, che registrano dei consumi annui tra i 2.000.000 e i 25.000.000 mc il prezzo è di €/MWh.
Azioni del Consorzio Energie Firenze
Il Consorzio Energie Firenze costantemente monitora i mercati dell’energia per poter cogliere le migliori opportunità offerte da leggere flessioni delle quotazioni del prezzo dell’energia. Partecipando ai Gruppi di lavoro di Confindustria indirizza anche le proposte della nostra associazione alle politiche energetiche nazionali. Supporta infine in maniera concreta ed efficace le imprese associate a beneficiare di eventuali agevolazioni e/o ad adempiere ad obblighi che la complessa normativa italiana impartisce alle imprese.
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