Inverno caldo per lo stoccaggio del gas
Le prospettive del prossimo inverno per l’approvvigionamento del gas naturale sono poco incoraggianti e se sembra superata l’emergenza gas “fisica”, permane l’emergenza commerciale con extra costi dovuti al forzato ricorso alle riserve strategiche che potrebbero gravare sull’intero sistema.
Infatti gli stoccaggi ordinari potrebbero non essere sufficienti alla copertura della massima punta della domanda nel periodo di Febbraio – Marzo 2009, con il conseguente ricorso alla massimizzazione “forzata” delle importazioni e la conseguente ricaduta economica su tutti i clienti finali.
Queste le conclusioni dell’intervento di Massimo Gallanti del Centro Elettrotecnico Sperimentale Italiano (CESI) Ricerca, all’Energy Summit organizzato dal Sole 24 Ore i primi di Ottobre a Milano.
Il CESI ha analizzato le prospettive del prossimo inverno per il mercato italiano, tenendo in considerazione per l’offerta anche le nuove infrastrutture, come ad esempio il nuovo terminale di rigassificazione di Rovigo una joint venture tra Edison, Q Kuwait Petroleum (Q8) e Exxon Mobil, appena inaugurato e vari scenari di domanda.
Proprio dagli approvvigionamenti di GNL attraverso i due terminali nazionali si stanno concretizzando rischi di scarsa liquidità, comuni a tutti i terminali europei a causa di un’offerta via nave che preferisce dirigersi verso i terminali asiatici dove la forte crescita della domanda spinge i prezzi del gas ad un livello ancora più elevato di quello europeo.
Per quanto riguarda la domanda l’attenzione è posta ai settori che ne determinano le variazioni: l’andamento climatico e la produzione termoelettrica nei prossimi mesi. L’analisi si basa sugli andamenti della domanda consuntivata negli ultimi tre anni, che registrano significative variazioni proprio per una diversa influenza dei due fattori citati e dell’import di energia elettrica.
I dati elaborati presentano una previsione di consumo gas per l’inverno 2008 – 09 pari a 40,22 miliardi di metri cubi a fronte di un inverno medio, con una crescita di oltre 4 miliardi per un inverno molto rigido e secco, situazione che può presentare una criticità comunque risolvibile con la massimizzazione delle importazioni e con l’ipotesi di uno svaso da stoccaggio strategico di 1,1 miliardi di metri cubi, azione questa già adottata nell’inverno tra il 2005 – 2006.
Attenzione massima da parte di Confindustria a monitorare il sistema degli stoccaggi e forte attesa di un mercato organizzato (la borsa del gas naturale è auspicata nel giro dei prossimi dodici mesi), nonché per strumenti di mercato che consentano la realizzazione di investimenti necessari per garantire l’opportuna flessibilità al sistema.
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