Si è conclusa lo scorso 22 maggio l’Assemblea Nazionale 2008 di Confindustria. Chiaro il programma del nuovo presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, che sottolinea i quattro impegni strategici.
Il primo riguarda la sicurezza sul lavoro. Il secondo è l’impegno per gli investimenti in ricerca e innovazione. Il terzo riguarda i cambiamenti climatici, strettamente legati alla sicurezza energetica. Il quarto obiettivo è la lotta per la legalità e contro le mafie che avvelenano il mercato e la stessa vita civile in molte zone del Paese.
Sul tema dell’energia la Marcegaglia rimprovera chi ha bloccato per la tutela di piccoli interessi di parte o per paura irrazionale la realizzazione dei termovalizzatori e il nucleare: “I sistemi di gestione dei rifiuti sono molto vicini al collasso in molte regioni, anche perché si dice no ai termovalorizzatori, attivi in tutti gli altri Paesi. Paghiamo i costi più alti d’Europa per l’energia. Manca una strategia di investimenti per la sicurezza e la diversificazione energetica perché ci arrendiamo ai veti per le minoranze”. I temi che devono restare al centro della politica industriale sono gli investimenti in tecnologie che possono essere catalizzati da pochi grandi progetti: il nucleare di nuova generazione, la mobilità, il risparmio energetico e le tecnologie ambientali.
Il neoPresidente denuncia che si “devono sbloccare gli investimenti che sono pronti a partire, fermi per inesistenti problemi ambientali. Impianti energetici, rigassificatori e termovalorizzatori, infrastrutture a rete materiali e immateriali, insediamenti produttivi: sono centinaia le opere e gli stabilimenti incredibilmente in attesa di autorizzazione”.
Il prossimo passaggio al federalismo fiscale deve costituire un’assunzione di responsabilità e accompagnarsi ad un taglio della spesa e degli sprechi pubblici. Devono tornare al centro le materie connesse alle grandi reti nazionali di energia, trasporto e comunicazione.
Afferma inoltre Marcegaglia che l’industria italiana già oggi ha buoni livelli di efficienza energetica. Le imprese italiane stanno adottando politiche lungimiranti per il risparmio energetico, le infrastrutture energetiche e le fonti rinnovabili. Occorre invece che il Paese nel suo insieme migliori i propri standard. Ribadisce l’impegno a trasformare le sfide climatiche in una occasione di crescita, in un elemento distintivo di competitività.
“E’ tempo di tornare a investire nell’energia nucleare, settore dal quale ci hanno escluso più di vent’anni fa decisioni emotive e poco meditate. Ciò ha accresciuto la nostra insicurezza e la dipendenza dall’estero, ha sottratto altre risorse alla crescita, ha gonfiato le bollette elettriche di famiglie e imprese”.
Il neoPresidente conclude l’intervento con una frase del filosofo Diderot. “Solo le passioni, le grandi passioni, possono innalzare lo spirito a grandi cose. Ci muove una straordinaria passione per l’Italia. Per questo sono ottimista. Sono sicura che non sprecheremo questa occasione”.
(Catia Tarquini, catia.tarquini@confindustriafirenze.it)