La modifica normativa introdotta con il recente Decreto sul federalismo municipale comporta aumenti per un importane fascia di aziende. Considerato il peso economico Confindustria ha chiesto un tavolo di confronto con il Governo per equilibrare gli effetti che penalizzano le medie imprese manifatturiere.
Premessa
Dal 1° gennaio 2012 aumentano le accise sull’energia elettrica a seguito della soppressione delle addizionali comunali e provinciali sull’imposta e delle relative detrazioni.
Concordemente la necessità di aumentare il gettito fiscale, il provvedimento penalizza in maniera più importante la fascia di imprese con consumi tra 200.000-1.200.000 kWh.
Il D. Lgs. n. 23/2011 ha stabilito infatti che dal 1° gennaio le aliquote delle accise statali siano rideterminate da 0,031 a 0,0121 euro/kWh per qualsiasi uso in locali e luoghi diversi dalle abitazioni.
Le addizionali comunali e provinciali, invece, sono state cancellate dall’articolo 2, comma 6, del D.Lgs n. 23/2011 sul federalismo municipale e dall’articolo 18, comma 5, del D.Lgs n. 68/2011 (Disposizioni in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard nel settore sanitario).
E’ stata dunque abrogata anche la soglia di 200.000 kWh/mese oltre la quale l’addizionale cessava di essere applicata, facendo si che le imprese con consumi tra i 200.000 e i 1.200.000 Kmh/mese siano oggi soggette adesso all’accisa statale molto più alta.
Tutto questo, per un grande numero di imprese, si traduce in un consistente aumento dei costi dell’energia elettrica che secondo gli studi di Confindustria è stimabile dai 15.000€ ad oltre 100.000€ per azienda in base ai consumi.
Questo aumento dei costi si va ad aggiungere agli aumenti in parte concretamente attivi e in parte attesi nei prossimi mesi, che faranno lievitare le tariffe di distribuzione e trasmissione e gli oneri di sistema.
Azioni di Confindustria Firenze
Confindustria Firenze ha sollecitato un intervento di Confindustria su questo provvedimento di cui, fermo restando il richiamo alla invarianza dei saldi complessivi per il bilancio dello Stato, va a colpire penalizzando le imprese con consumi compresi tra 200.000 e 1.200.000 Kwh/mense, che vedono aumentata l’incidenza delle accise in percentuali comprese tra un +15% fino a un +140%.
In vista dei mutamenti che si stanno delineando nel mercato elettrico, il supporto di competenze esperte per la gestione degli approvvigionamenti energetici è un valido strumento per risparmiare nel costo delle bollette e programmare i propri investimenti aziendali.
Gli uffici del Servizio Energia dell’Area A.S.E.Q (Ambiente Sicurezza Energia Qualità) di Confindustria Firenze, in collaborazione con gli esperti del Consorzio Energie Firenze, sono a disposizione delle imprese interessate ad un aggiornamento e confronto sul tema di estrema attualità del costo dell’energia in bolletta.
Per maggiori infomazioni
Dott.ssa Catia Tarquini
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