L’obbiettivo del Governo è di dare impulso alla produzione di energia rinnovabile termica e di migliorare l’efficienza energetica.
Premessa
Tornando a parlare di come ridurre l’alto costo della bolletta energetica nazionale ricordiamo che il 6 novembre scorso il Governo (Ministero dello Sviluppo Economico di concerto col Ministero dell’Ambiente e delle Politiche agricole) ha varato uno schema di decreto ministeriale che modificando il sistema di incentivazione consente di dare impulso alla produzione di energia rinnovabile termica e di migliorare l’efficienza energetica (vedere Notiziario per le imprese di novembre 2012).
Il 28 dicembre è stato definitivamente approvato il nuovo Decreto Ministeriale sulle rinnovabili termiche, il cosiddetto “Conto energia Termico”.
Il decreto “Incentivazione della produzione di energia termica da fonti rinnovabili ed interventi di efficienza energetica di piccole dimensioni”, è entrato in vigore il 3 gennaio 2013, in ritardo di 461 giorni rispetto ai tempi previsti dal D. Lgs 28/2011, introduce un meccanismo incentivante sul modello del Conto energia fotovoltaico dedicato alle rinnovabili termiche e uno rivolto agli interventi di efficientamento energetico della Pubblica Amministrazione.
Vantaggi
La versione finale del “Decreto termiche” contiene numerose modifiche rispetto alla bozza che lo scorso novembre era stata trasmessa alla Conferenza unificata per l’intesa.
In base all’art.28 del decreto legislativo n.28/2011, l’incentivo è commisurato all’energia termica prodotta da fonti rinnovabili, ovvero ai risparmi energetici generati dagli interventi e può essere assegnato esclusivamente agli interventi che non accedono ad altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione ed i contributi in conto interesse; il livello dell’incentivo è differenziato per tipo di intervento e per taglia ma appare comunque interessante (ad esempio attraverso le Pompe di calore si possono ottenere da 0,018 a 0,072 €/KWht).
Sono ammessi agli incentivi previsti dal presente decreto sia le amministrazioni pubbliche, anche attraverso società di Servizi (ESCo) che realizzano gli interventi, sia i soggetti privati intesi come persone fisiche, condomini e soggetti titolari di reddito di impresa o di reddito agrario.
Per le amministrazioni pubbliche è fissato un limite annuo di spesa complessiva pari a 200 Milioni di Euro, per i soggetti privati pari a 700 milioni di euro.
Le spese saranno assorbite nelle spese di trasporto nella bolletta del gas.
Secondo le stime del Governo, l’onere in bolletta di qui al 2020 sarà pari a regime a circa il 2% del metro cubo di gas, per un totale di spesa di circa 880 milioni di euro all’anno.
Nella tabella gli interventi incentivabili, suddivisi tra quelli riservati alle Pubbliche amministrazioni e quelli generali:
Interventi di incremento dell’efficienza energetica in edifici esistenti – per le pubbliche amministrazioni
a) isolamento termico di superfici opache delimitanti il volume climatizzato;
b) sostituzione di chiusure trasparenti comprensive di infissi delimitanti il volume climatizzato;
c) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale utilizzanti generatori di calore a condensazione;
d) installazione di sistemi di schermatura e/o ombreggiamento di chiusure trasparenti con esposizione da Est-Sud-Esta Ovest, fissi o mobili, non trasportabili.
Interventi di piccole dimensioni di produzione di energia termica da fonti rinnovabili e di sistemi ad alta efficienza– per le pubbliche amministrazioni e per privati
a) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di pompe di calore, elettriche o a gas, utilizzanti energia aerotermica, geotermica o idrotermica;
b) sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o di riscaldamento delle serre esistenti e dei fabbricati rurali esistenti con impianti di climatizzazione invernale dotati di generatore di calore alimentato da biomassa;
c) installazione di collettori solari termici, anche abbinati a sistemi di solar cooling;
d) sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore.
Per l’accesso all’incentivo, si legge nel provvedimento di 18 articoli e 3 allegati, il limite massimo di potenza è pari a 500 kW per le termiche (700 metri quadrati lordi di superficie per il solare termico), mentre nel caso degli interventi di efficienza energetica è stato posto un limite di spesa massima in relazione al tipo di intervento.
L’incentivo verrà erogato in 5 anni per tutti gli interventi di efficientamento e per quelli di produzione da FER termiche con potenza superiore a 35 kW (oltre i 50 metri quadrati lordi di superficie per il solare termico). Nel caso di potenza uguale o inferiore ai 35 kW si passa a 2 anni.
Il decreto subirà un primo aggiornamento dopo due anni dalla data di entrata in vigore con l’obiettivo, si legge nel testo, “di tenere sotto controllo l’andamento della spesa”.
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