Si è conclusa il 12 settembre 2017 la fase di consultazione pubblica del documentano redatto dal Governo per indirizzare la Strategia Energetica Nazionale.
Molti gli obbiettivi fissati nella Strategia energetica nazionale illustrata dal Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, alle Commissioni riunite Ambiente e Attività produttive della Camera. Nel 2030 il 27% dei consumi energetici nazionali potrà essere soddisfatto con energia prodotta da fonti rinnovabili. I target del 2020 infatti sono già stati raggiunti ed in particolare, nel fotovoltaico per i grandi impianti centralizzati, si pensa all’introduzione dal 2020 di contratti a lungo termine, da attribuire mediante meccanismi di gara competitiva. Per i piccoli impianti si punta invece alla promozione dell’autoconsumo.
Di seguito alcuni indirizzi espressi nella SEN:
Eolico – Nell’eolico, l’obiettivo è la promozione di nuovi impianti e il repowering degli impianti esistenti tramite la semplificazione dell’iter autorizzativo con procedure ad hoc e tenendo conto dell’impatto paesaggistico.
Carbone – Vengono ipotizzati possibili scenari di phase-out del carbone con orizzonte 2025-2030. L’uscita totale dal carbone costerà attorno ai tre miliardi rispetto allo scenario base, mentre nello stesso tempo si dovrà affrontare il tema delle tempistiche autorizzative per le nuove centrali e le nuove infrastrutture energetiche.
Stranded cost – Il tema degli stranded cost da corrispondere ai proprietari delle centrali a carbone nel caso di uscita al 2025 e con impianti ancora non ammortizzati che saranno oggetto di contrattazione.
Ecobonus – Pensare ad una revisione del meccanismo delle detrazioni fiscali, perché in questo momento è poco finalizzato all’efficienza energetica.
Risparmi di energia – Nel documento si indicano, inoltre, come azioni di cambiamento del meccanismo: introdurre il Fondo di garanzia per l’eco-prestito sul modello tedesco; regime obbligatorio di risparmio anche in capo ai venditori di energia, oltre che ai produttori come avviene oggi.
Parco auto – Intervenire con nuovi meccanismi che devono essere selettivi e con un costo più ridotto rispetto al passato e devono evitare fenomeni di alterazione violenta del mercato. È chiaro che questo argomento è il più delicato in assoluto e non è possibile avere un approccio radicale del tipo incentivare solo l’auto elettrica perché l’effetto reale sarebbe zero, senza le colonnine di carica sarebbe solo uno spot.
Sul documento SEN in consultazione Confindustria ha espresso una serie di osservazioni e proposte che ritroviamo nel documento in allegato.
Per ogni chiarimento e approfondimenti il Consorzio è a disposizione delle aziende interessate.