Energia: Fotovoltaico investimento, impresa coraggiosa, rischio?

Con la promozione dell’installazione di impianti fotovoltaici attraverso gli incentivi previsti dal DM 45/2007 del 23 febbraio, chi realizza su un proprio fabbricato questi impianti e produce corrente elettrica può usufruire del cosiddetto ”conto energia”. Questo comporta l’acquisto a tariffa vantaggiosa, da parte del GSE (Gestore del Servizio Elettrico Nazionale) di tutta o di una parte dell’energia elettrica prodotta. L’incentivo viene corrisposto per tutta la durata dell’investimento per un tempo massimo fino a 20 anni.
L’azienda gode quindi di un risparmio sulle bollette (sui prossimi 20 anni) a fronte di un investimento che può essere agevolato dal sistema bancario attraverso prodotti specifici.

Con una serie di eventi, seminari pubblici e privati, promossi anche da Confindustria Firenze, si stanno diffondendo sempre più le tecniche di approccio al mercato del solare fotovoltaico. E’ necessario però fare chiarezza per i soggetti non professionali e per gli investitori davanti ad un’offerta non sempre qualificata.

Molte, infatti, dal 2006 le offerte sui tavoli delle imprese, proposte sempre più diversificate e sempre più complesse, ma anche sempre più numerose a fronte di una base dell’offerta che si allarga esponenzialmente. Vengono da fornitori i più diversi: progettisti, studi di progettazione e consulenza industriale, costruttori, produttori di pannelli e di componenti, piccoli e medi installatori, ma anche agenzie, banche e società di leasing.

Dalle nostre esperienze sul mercato del fotovoltaico, ascoltando le domande degli imprenditori, non sfugge l’insicurezza per un investimento il cui ritorno dipende non dall’evoluzione della concorrenza e dalle capacità di intraprendere, ma dai promessi finanziamenti pubblici che derivano dal conto energia e dalle altre agevolazioni. Inoltre i costi di manutenzione, la durata di certi componenti e la resa dell’impianto appaiono ancora in molti casi accompagnati da dei punti interrogativi, cui non e’ semplice rispondere.

Eppure le esperienze di medio e lungo termine non mancano specialmente all’estero in Germania e negli Stati Uniti, ma anche in Spagna. Le esperienze quindi sono molte e, per una decisione consapevole, incoraggia gli esempi di impianti come quello di Lampedusa e dell’isola del Giglio, che ancora producono energia dopo 25 anni di attività.

Di vero è che, in questo caso, la convenienza ad investire non è rappresentata solo nel recupero dell’investimento ma anche da tutti gli altri aspetti che toccano la manutenzione di un immobile, la sua valorizzazione fino agli aspetti di natura immateriale (immagine e cultura dell’impresa, marketing e modernizzazione). Oggi, inoltre le più recenti vision di sostenibilità ambientale e di responsabilità sociale sono i nuovi cardini delle politiche dettate da una UE propugnatrice di un fare impresa di qualità e in modo ambientalmente attento di perseguire la competizione sui mercati.

Certo la crescita del costo dei combustibili fossili da cui si ricava energia elettrica ed il conseguente aumento di questa fanno da un lato pensare ad un tempo di pay back netto più basso di quanto in genere stimato, dall’altro le nuove tecnologie potranno aumentare la produttività a medio termine.

La tecnologia del solare fotovoltaico per quanto descritta innovativa in realtà aveva avuto già trenta anni fa (a fronte delle prime crisi petrolifere), un suo importante sviluppo sia in Italia (Eni, Enel, Ansaldo, ecc.) che in Francia. Sappiamo che per trenta anni le scelte energetiche di questi paesi sono state invece profondamente diverse. Per questo appare giunto il momento di scelte coraggiose in particolare per quelle imprese che nelle logiche di ristrutturazione e rinnovamento decidono di coprire parte dei fabbisogni elettrici con questi impianti, impianti la cui realizzazione ci auguriamo nel breve termine possa portare ad uno sviluppo dell’uso di componentistica nazionale.

Confindustria Firenze in questo settore ha stipulato convenzioni vantaggiose con aziende locali e leader nel territorio. Per chiarimenti ed approfondimenti contattare gli uffici dell’Area A.S.E.Q (Ambiente Sicurezza Energia Qualità), sono a disposizione degli Associati, referente dott.sa Catia Tarquini tel. 055 2707.286 – fax 055 2707204, catia.tarquini@confindustriafirenze.it

Catia Tarquini (catia.tarquini@confindustriafirenze.it)

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